Il logo di Ideacolo

Prima fu il nome… ci abbiamo messo un po’ ma dobbiamo dire che non è banale. È sbucato dalla testa di un socio che non pensavamo tanto illuminato. Ma la banalità è semplice da svolgere, l’originalità è traccia assai difficile e il logo ci ha dato non pochi pensieri.
Vi risparmiamo i passaggi “se puntare all’ideacolo come oracolo o come ricettacolo” e tutte le versioni schizzate di totem e le varie declinazioni grafiche connesse all’argomento oracolo.
Puntate, più che i riflettori, le lampadine sull’ideacolo inteso come ricettacolo…


Lampadine di qua lampadine di là. Perché la lampadina ci faceva pensare simbolicamente all’idea. E meno male che non volevamo essere banali! Ma che cos'è l'ideacolo? È un ricettacolo - cioè contenitore - di idee. E venne fuori l'idea del vaso! Ma la lampadina dove la metto? Così fu concepito l'ibrido vaso-lampadina.

Prima fu il vaso… l’omino venne molto più tardi! E il pensatore diventò elemento portante… del ricettacolo!


Ma questo omino, con un ricciolo nella testa, che fa? Lancia l’ideacolo lasciando volare il contenitore delle idee verso cieli inesplorati, lo rincorre per acciuffarlo ed impadronirsi del contenuto, lo fa lievitare con la forza del pensiero? Noi ce lo stiamo ancora chiedendo! Se qualcuno pensa che se ne stia sbarazzando… noi siamo pronti a smentirlo! Siamo qui per questo!

Alcune delle versioni femminili del pensatore

Il parto di un’idea veramente faticoso ma alla fine, il logo, si è stancato e ci ha detto “Basta! Vado bene così”.